Così denominato per distinguerlo dagli altri presenti nell’abbazia (il chiostro di mezzo e il chiostro piccolo), fu completato entro la prima metà del XV secolo. Le sue pareti interne sono decorate dal celebre ciclo pittorico delle “Storie di S. Benedetto” che iniziò ad affrescare Luca Signorelli nel 1497 e che concluse Antonio Bazzi detto il Sodoma nei primi anni del ‘500.
I dipinti raccontano la vita di S. Benedetto descrivendone i momenti più significativi, dalla partenza dalla casa paterna a Norcia: si ricordano l’abbandono degli studi a Roma e la scelta di intraprendere una vita ascetica, le varie tentazioni del maligno e gli episodi miracolosi, la fondazione delle varie comunità monastiche e l’incontro con il re goto Totila, senza trascurare la profezia sulla distruzione di Montecassino da parte dell’esercito longobardo. Il racconto si conclude con una scena idealizzata, dove S. Benedetto consegna simbolicamente la Regola ai fondatori dell’Ordine Olivetano.