Abbazia di Monte Oliveto Maggiore
L'Abbazia, costruita principalmente in mattoni, si erge maestosa nel cuore di un bosco fitto, creando un'atmosfera di grande solennità. Fondata nel 1319 da tre nobili senesi – Bernardo Tolomei, Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini – questa struttura è il risultato di un desiderio profondo di vivere in modo semplice e contemplativo. I tre nobili decisero di lasciare alle spalle il lusso e le ricchezze delle loro vite in città e scelsero il "Podere di Acona" come il loro “desertum” spirituale.
Architettura
Il maestoso complesso monastico, costruito principalmente in mattoni, si integra armoniosamente con il bosco che lo circonda, creando un'atmosfera di profonda spiritualità. Gli ambienti dell’Abbazia si sviluppano in sintonia con la natura, con isolate cappelle immerse nel silenzio. Ancora oggi, è abitata dai monaci olivetani, custodi di un’antica tradizione. Visitando l'Abbazia, si può ammirare la chiesa e il grande chiostro decorato con affreschi di Luca Signorelli e del Sodoma, che narrano le storie di San Benedetto. Si possono esplorare il refettorio, la biblioteca storica, la farmacia e un piccolo museo ricco di tesori, oltre a una cantina che offre i prodotti tipici dell’Abbazia.
La cappella di San Benedetto
Questa cappella, nascosta nell’area di clausura e quindi inaccessibile ai visitatori, custodisce un’atmosfera di sacralità intima. Edificata nel 1549 e affrescata nel 1607, ospita figure a grandezza naturale di santi come S. Caterina d’Alessandria, S. Scolastica, S. Antonio Abate e altri, la cui presenza solenne riempie lo spazio. Due vedute dell’Abbazia decorano le pareti, raccontando visivamente la storia del luogo. La volta è un trionfo di tralci, frutti, fiori e animali intrecciati, un omaggio alla bellezza della creazione. Questa cappella resta un prezioso gioiello d’arte e spiritualità.
L’antica liturgia
Durante alcune liturgie (Messa conventuale, Vespri, Compieta e Lodi) è possibile vivere momenti di pura contemplazione, mentre il canto gregoriano risuona nell'aria. Le antiche melodie, attribuite a Papa San Gregorio Magno, sembrano emergere dal passato e avvolgere l’Abbazia in un’aura sacra, sospendendo il tempo. I monaci olivetani, custodi di questa antica tradizione, perpetuano con devozione una musica intrisa di spiritualità, creando un ponte tra passato e presente. Il loro canto infonde pace e connessione con il divino, offrendo un’esperienza che trascende il tempo.