Fontana di Piazza del Grano

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Piazza del Grano, un tempo "di Mercatale", era il centro delle attività commerciali di Asciano, frequentata da mercanti provenienti anche da lontano, che arrivavano tramite la Via Lauretana per svolgere i loro scambi. La candida fontana, realizzata dallo scultore Antonio Ghini negli anni '70 del XV secolo, è ricca di simbolismi e allegorie legate alla sfera laica, monito e riferimento per le attività di mercatura che si svolgevano nella piazza.

Piazza del Grano

Piazza del Grano si presenta come un palcoscenico ricco di storia, dove antiche pietre raccontano storie tramandate nel tempo. Questo luogo era un vivace punto d'incontro per mercanti provenienti da lontano, che seguivano la Via Lauretana per scambiare merci locali e straniere. La piazza era il cuore delle attività commerciali, circondata da palazzi di importanti famiglie mercantili, e attorno ad essa si sviluppava un'area artigianale dedicata alla ceramica, alla lavorazione delle pelli e dei metalli. Appena fuori dalle mura, si trovavano i mulini, azionati dalla forza dell'acqua, utilizzati per macinare il grano e battere il ferro con potenti magli idraulici.

La fontana Quattrocentesca

Realizzata dallo scultore Antonio Ghini negli anni '70 del XV secolo, si distingue per la sua elegante forma a quadrilobo. Al centro, una maestosa brocca presenta quattro altorilievi di teste di leone sormontate da figure alate. Sotto la brocca si ammirano tre stemmi, tra cui quello della famiglia Vieri di Nanni e una delle prime rappresentazioni dello stemma civico di Asciano. La vasca presenta anche bassorilievi allegorici in riferimento alla concordia, alla maldicenza, all’abbondanza e alla costanza. La giovane donna, scolpita entro un medaglione, è identificabile con Francesca Benassai, figlia di un funzionario della repubblica senese che vigilava sulla costruzione della fontana.