Gli antichi mulini
I mulini di Asciano, disseminati prevalentemente lungo il corso d’acqua della Bestina, costituivano un sistema ingegnoso e ben organizzato, che sfruttava l'energia idraulica per macinare il grano e, nel Medioevo, anche per la lavorazione dei metalli. Dai documenti emersi si stima l'esistenza di circa 12 mulini. Sono ancora visibili i resti di alcuni di essi e di parte delle loro infrastrutture (gore, sbarramenti) a testimonianza delle attività svolte in passato.
Un mondo d’acqua attorno
I mulini di Asciano, disposti quasi come un abbraccio attorno all’abitato, formavano un complesso ingegnoso e ben organizzato. Camminando lungo questo percorso, si possono ancora scorgere alcuni degli antichi mulini, ora trasformati in case private, e i resti delle gore e degli sbarramenti, costruiti con maestria, per regolare il flusso d’acqua del torrente La Bestina, e assicurare un funzionamento costante e preciso delle strutture.
Ingegnosità idraulica
Sei pronto ad attraversare La Bestina e vedere i resti di uno “sbarramento”? Lo sbarramento aveva il compito di controllare il flusso d'acqua, creando una riserva o un aumento di pressione per alimentare le pale del mulino con la forza sufficiente a farle girare, ed azionare, ad esempio, la macina. In sostanza è una barriera che devia o trattiene il flusso dell’acqua, accumulandola in un bacino. Quando necessario, l'acqua veniva poi rilasciata attraverso una condotta o una paratoia per confluire con forza nei mulini.