E’ un’area naturalistica protetta, caratterizzata da Calanchi: profondi solchi nel terreno, “a lama di coltello”, formati da argille e sabbie risalenti al Pliocene! Sono una forma di erosione maestosa e scenografica, tipica di questo territorio.
I Calanchi sono costituiti da sabbie e argille di età Pliocenica (4 milioni di anni fa), che in questo ambiente sono state erose dagli agenti atmosferici formando un intricato sistema di profondi fossi e creste strette, dando vita a questo emozionante paesaggio che si estende fino a lambire l’abitato di Chiusure.
Salire sulla terrazza panoramica di Chiusure è un'esperienza che unisce la maestosità della natura e la resilienza umana. Da qui, si ammirano i calanchi imponenti, simbolo della forza degli elementi, ma anche della fragilità dell’uomo. Nonostante la caduta del castello medievale nel Quattrocento, gli abitanti ricostruirono con determinazione il borgo, dimostrando il loro spirito indomito. La terrazza incarna questo dialogo eterno tra natura e uomo.
Nel settembre del 1462, Papa Pio II si reca all'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, e vede l'imponenza selvaggia di queste formazioni geologiche, che lo lasciano senza fiato!. Così scrive: "...Se domandi qual è la forma del colle in cui risiede l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, osserva la foglia di un castagno. Rovinose scoscese rupi, profondissimi baratri (la cui vista incute ribrezzo ed orrore) ne impediscono da ogni parte l’accesso, meno un'angusta lingua di terra, sull'ingresso della quale sta a difesa una solida torre…”
Uscire dai sentieri e provare vie nuove sui calanchi non solo non è da farsi: è decisamente pericoloso perché le pareti dei calanchi non sono stabili, il materiale si disgrega con facilità e le pendenze sono molto elevate, arrivando fino alla perpendicolarità.
Ammiriamo quindi questo Geosito dai punti panoramici che costellano l’area!