Il giardino Donato di Becco
Adiacente alla Porta Senese e alle mura, il giardino custodisce la memoria di Donato di Becco, un notaio nato intorno al 1280. Nel corso della peste del 1348, egli non esitò ad aiutare gli ammalati, redigendo le loro ultime volontà; purtroppo anche lui cadde vittima dell'epidemia e il suo ultimo documento testimonia la lotta contro la malattia con una grafia tremolante. Tra i suoi scritti, si trova una toccante poesia che esprime l'angoscia di una comunità colpita da una morte inesorabile.
L’ultimo lascito
Nel 1348, ormai esausto e indebolito, anche Donato cadde vittima della peste. L’ultimo documento, toccante e incompiuto, è scritto di suo pugno con una grafia tremolante che ricorda il momento in cui la malattia prese il sopravvento.