Palazzo del Podestà
Ricavato da una delle antiche torri della cinta muraria, il palazzo racconta una storia affascinante attraverso la sua facciata, adornata con stemmi dei podestà che hanno governato questa terra dal ‘400. Con il passare dei secoli, il palazzo ha subito trasformazioni, adattandosi ai cambiamenti del tempo. Da simbolo del potere politico, è diventato il Teatro dei "Ravvivati", un vivace spazio di spettacoli e intrattenimento che ha animato la vita culturale di Asciano fino al secolo scorso.
Sulla Piazza medievale
Il Palazzo del Podestà spicca tra le facciate che circondano l’antica Piazza del Grano, e sorveglia da lontano la bella fontana quattrocentesca. La sua struttura rivela tracce di un precedente palazzo del quale resta una semplice arcata ogivale. L’edificio fu poi ampliato accorpandolo alla torre retrostante, situata lungo la cinta difensiva, plausibilmente per ricavare gli spazi necessari al podestà e al suo seguito.
Stemmi e memorie
Ogni stemma incastonato sulla facciata, imponente e austera, racconta una storia, come una narrazione visiva che si dipana lungo i secoli, rivelando gli uomini che hanno plasmato il destino di Asciano. Tra questi, spicca Vieri di Nanni, che nel 1471 assistette alla costruzione della fontana che adorna la piazza. Gli stemmi sono principalmente realizzati in pietra ma alcuni furono prodotti in ceramica, probabilmente nelle botteghe dei maestri vasai ascianesi.
Dal Palazzo al Teatro
In epoca moderna il palazzo podestarile fu convertito in teatro che, nel XIX secolo, apparteneva alla locale Accademia dei Ravvivati. Con il passare del tempo mutarono le esigenze e nel ‘900 l’edificio ebbe la sua ultima grande trasformazione divenendo un cinema: dalle rappresentazioni teatrali si passò, quindi, alle pellicole dei film.