Si erge con maestosa semplicità sul fiume Ombrone, offrendo uno scorcio affascinante; colpisce il mistero del suo nome che una leggenda associa alla vittoriosa battaglia di Montaperti del 1260, quando le truppe ascianesi si distinsero per coraggio. Altre teorie collegano il “Garbo” a pregiati tessuti o alla grazia della costruzione. Documentato dal XIII secolo, il ponte ha subito vari rifacimenti, l'ultimo dei quali negli anni '40, dopo la distruzione causata dalle truppe naziste.

La leggenda della Battaglia

Il nome "del Garbo" evoca leggende e tradizioni che si intrecciano con il passato. La leggenda più affascinante racconta che il ponte fu così chiamato in onore della vittoriosa battaglia di Montaperti del 1260. In quell'epico scontro, le truppe ascianesi si distinsero per la loro virtù e coraggio, combattendo al fianco dei senesi, contro i fiorentini. Il termine “garbo” potrebbe quindi essere un tributo a quel valore eroico.

Garbo come eleganza

Altre teorie propongono che il nome "del Garbo" si colleghi ai pregiati tessuti chiamati "algarve," molto in voga tra le classi agiate del tempo. Questo tessuto, importato e ricercato, era simbolo di eleganza e raffinatezza, e pare che ad Asciano fosse particolarmente apprezzato. Vestirsi con l'algarve rappresentava uno status di prestigio, esprimendo grazia e buon gusto. Il nome del ponte, quindi, potrebbe evocare questa tradizione locale di eleganza e ricchezza, riflettendo il carattere raffinato e distintivo della comunità ascianese.

Il ponte distrutto

Un’altra ipotesi, infine, suggerisce che il nome "del Garbo" sia collegato alla grazia e finezza della stessa struttura del ponte, costruito con particolare attenzione e raffinatezza. Un ponte sull’Ombrone è documentato già dal XIII secolo, ma nel corso del tempo, ha subito numerosi rifacimenti. L’ultimo risale agli anni Quaranta del secolo secolo scorso, dopo che i nazisti in ritirata lo distrussero completamente. Oggi, il Ponte del Garbo ha un grande arco unico e ospita al centro una piccola edicola dedicata alla Madonna, che rappresenta un momento di riflessione e un tributo alla devozione della comunità.